Palais de la Porte Dorée
293 avenue Daumesnil
75012 Paris
Fermata metro : Porte Dorée
Chiuso il lunedì
Su appuntamento
L'”arazzo di pietra” di Janniot
Pochi conoscono questo «arazzo di pietra» di 1125 metri quadrati, capolavoro assoluto dell’art deco, senza dubbio discreditato dal contesto coloniale al momento della sua creazione nel 1931. Tuttavia Alfred Janniot non ci mostra nessun casco coloniale, nessun segno di oppressione o di schiavitù. L’iconografia scolpita con eccezionale virtuosismo nella pietra si limita essenzialmente a paesaggi lussureggianti, alla bellezza degli indigeni e alle loro pratiche singolari. La prima sfida per l’artista fu quella di progettare il disegno di una così vasta composizione, quindi scoprirla a tempo di record. Janniot ha rispettato scadenze che oggi sembrerebbero impossibili e ha dimostrato che un premio di Roma può anche essere non troppo accademico.
Un capolavoro dell’Art Déco
Oltre ai bassorilievi di Janniot, la visita sarà l’occasione per scoprire il piano terra del Palazzo, ovvero il salone asiatico decorato da André Hubert e Ivanna Lemaître con mobili di Eugène Printz e René Prou, nonché il soggiorno africano decorato da Jacques-Émile Ruhlmann con vasi di Raymond Subes e affreschi di Louis Bouquet. A coronamento di questo insieme Art Déco, il municipio è decorato con 600 metri quadrati di affreschi dipinti da Pierre Ducos de la Haille che illustrano il contributo della Francia alle colonie.
Una polemica ingiusta
Il tema imposto a Janniot potrebbe essere “Il contributo delle colonie alla Francia”, sarebbe ingiusto vedere in quest’opera un’apologia del colonialismo : le scene paradisiache che l’artista scolpisce con tanta poesia hanno uno scopo puramente estetico senza eludere drammi che non si tratta né di dimenticare, né di sminuire.